
Assistenza sanitaria integrativa
Il processo legislativo ha attuato una grande espansione del welfare secondario e anche un cambiamento delle relazioni sindacali.
In particolare tra i diversi ambiti trattati, viene posto l’accento sull’importanza della sanità integrativa, che dopo l’emergenza COVID ha avuto maggiore slancio quale soluzione più celere ai problemi legati alla salute e alla prevenzione.
La legislazione è intervenuta, in questo ambito, non solo nel riconoscere questa nuova forma di welfare, ma anche stabilendo nuove formule di contribuzione per gli enti che erogano servizi o sostegno al reddito; oppure eliminando il carico fiscale sui contributi versati a favore dei fondi che erogano previdenza complementare e servizi di integrazione sanitaria, nonché nella trasformazione del Premio di Risultato in servizi di welfare, con notevoli vantaggi per i lavoratori e le imprese.
Un’altra area del welfare secondario che si sta espandendo è quella dei Fondi di assistenza sanitaria. Questi, per aver diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla legge, devono essere iscritti all’Anagrafe dei Fondi Sanitari, istituita dal Ministero della Salute con il decreto ministeriale 31 marzo 2008.
I Fondi svolgono attività di assistenza sanitaria integrativa offrendo ai lavoratori e in alcuni casi anche ai loro familiari, servizi sanitari o una copertura totale o parziale delle spese sostenute per le prestazioni mediche.
Nel corso di questi ultimi anni in molti Ccnl è stata concordata l’istituzione di fondi sanitari di categoria, normalmente costituiti con i contributi dei lavoratori che vi aderiscono e con i contributi delle aziende. In alcuni casi solo con i contributi delle aziende. Questi fondi contrattuali, di più recente costituzione, si aggiungono a un insieme di fondi preesistenti costituiti dalle singole aziende come benefit per i propri dipendenti oppure da associazioni, società di mutuo soccorso, oltre a quelli offerti dalle compagnie assicurative.
COSA SI INTENDE PER “ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA”
Godere di una assistenza sanitaria integrativa vuol dire, sostanzialmente, scegliere a quale struttura rivolgersi per ricevere visite e cure mediche, riducendo o completamente annullando i tempi di attesa delle strutture pubbliche, usufruendo di una copertura totale o parziale delle spese sostenute.
Può essere stipulata dal singolo in autonomia, oppure in forma collettiva se rientrante all’interno dei diritti previsti dai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro(CCNL), dagli albi professionali o dai contratti integrativi della singola azienda. In molti casi le prestazioni di assistenza sanitaria integrativa vengono offerte dal datore di lavoro come benefit verso tutti o una parte dei dipendenti.
Gli enti che erogano i servizi di sanità integrativa possono essere nella forma di assicurazioni sanitarie, fondi sanitari integrativi o casse e società di mutuo soccorso.
A seconda dell’ente erogante, la sanità integrativa offre la possibilità ai propri iscritti di ricevere un rimborso totale o parziale delle prestazioni medico-sanitarie erogate presso la propria struttura ospedaliera o ambulatoriale di fiducia.
BENEFICI ASSOCIATI ALLA SANITARIA INTEGRATIVA
Oltre a essere associata a una fiscalità agevolata, l’adesione all’assistenza sanitaria integrativa permette di non anticipare le spese sanitarie oppure di ottenere il rimborso totale o parziale di determinate prestazioni socio-sanitarie: si tratta quindi di una scelta che, spesso, i cittadini compiono per integrare sì i servizi offerti dal SSN, ma tutelarsi al tempo stesso – entro i limiti definiti dalla forma prescelta – dagli oneri economici che potrebbero derivare dal ricorso diretto al privato.
I possibili benefit associati all’adesione non riguardano tuttavia i soli rimborsi. Nel complesso, infatti, a fronte dell’eventuale quota associativa (o costo del premio, etc), la sanità integrativa consente di usufruire di una serie di facilitazioni che riguardano anche tempi e modalità di erogazione delle prestazioni.
In particolare, pur con tutte le peculiarità associate alla specifica forma prescelta, si segnalano a titolo esemplificativo:
1) tempi d’attesa ridotti per l’accesso a visite specialistiche, ricoveri programmati/programmabili o per la diagnostica (con orari di visita prolungati);
2) procedure di accettazione o prenotazione semplificate, spesso anche perché direttamente gestite dalla forma di assistenza sanitaria prescelta e la relativa struttura convenzionata;
3) miglioramento del rapporto costo/prestazioni, dovuto sia alla possibilità di beneficiare (al di là dei casi di erogazione diretta o rimborso) di tariffe spesso agevolate presso le strutture convenzionate sia di particolari tipologie di benefit o servizi dedicati (ad esempio camere private e accoglienza anche per l’eventuale accompagnatore in caso di ricovero);
4) possibilità di godere dei benefit associati all’adesione anche per eventuali prestazioni di medicina non convenzionale e che non rientrano pertanto tra quelle garantite dal SSN .
Ciò detto, diventa naturalmente importante, nella scelta della propria forma di assistenza sanitaria, vagliare non solo i benefici di natura economica ma anche le prestazioni garantite e quindi le relative condizioni di erogazione (ad esempio, la presenza di franchigie), nonché tipo e numerosità di strutture convenzionate presenti in particolar modo nella propria zona di residenza, così da verificare la concreta accessibilità dei servizi offerti.
CHI PUO’ ADERIRE
Possono beneficiare dell’assistenza sanitaria integrativa:
- dipendenti del settore privato e pubblico: in questo caso, occorre verificare innanzitutto la propria busta paga, controllando l’eventuale presenza di una trattenuta imputabile a un fondo sanitario o a una società di mutuo soccorso. Per qualsiasi tipo di chiarimento, inoltre, è sempre possibile rivolgersi a un patronato, un Caf o un consulente del lavoro.
- autonomi e liberi professionisti: nel caso se ne abbia uno, si può consultare il proprio Ordine professionale in merito a tutte le forme di tutela messe a disposizione dei propri iscritti
- altri lavoratori con qualsiasi tipologia contrattuale;
- chi non svolge un’attività lavorativa, come familiari di iscritti (tra cui anche eventuali minori a carico) o membri di particolari tipi di associazioni o enti.
- Pensionati:può capitare che la copertura integrativa di cui si è beneficiato nel corso della propria vita professionale venga estesa anche oltre il momento del pensionamento. Per verificarlo, ci si può recare presso l’ex azienda o consultare eventuali rappresentanze di categoria; altrimenti, anche un patronato, un Caf o un consulente del lavoro possono essere d’aiuto.
QUANDO CONVIENE ADERIRE ALL’ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA
Di fatto, può tornare utile a chiunque.
Poter usufruire di un’assistenza sanitaria integrativa consente infatti a chiunque di far fronte ad eventuali emergenze sanitarie, ad infortuni ed esigenze di prevenzione con più tranquillità.
Piuttosto, quello che va considerato con attenzione è l’insieme delle proprie necessità individuali e di di quelle dei propri famigliari, in maniera da poter valutare con attenzione le varie offerte disponibili. Soprattutto, è necessario pensare in termini di lungo periodo e all’eventualità che possano insorgere nel tempo, insieme all’anzianità, malattie e una minore autonomia.
Anzi pensarci per tempo è sicuramente una fonte di guadagno perchè ci permette di essere coperti quando effettivamente ne avremo necessità e prima che alcune malattie croniche limitino la nostra possibilità di essere coperti da un’assistenza sanitaria adeguata e in linea con le nostre esigenze.
In considerazione di questi ultimi aspetti, una soluzione di tipo mutualistico sembra essere molto più utile, poiché non prevede alcun criterio di esclusione né limiti di età.
STRUMENTO DELLA SANITA’ COMPLEMENTARE
Se dunque ci si scopre non coperti da alcuna tutela di tipo complementare e si desiderasse acquisirne una, quante e quali sono le possibilità?
L’assistenza sanitaria integrativa viene generalmente offerta dai:
- Fondi Sanitari: Sono entità no profit, costituite con accordi collettivi, dotati di propri organi di amministrazione e struttura gestionale. Possono essere rivolti ai dipendenti di un’azienda, agli appartenenti a uno specifico gruppo di persone o categoria professionale, così come ai residenti in un determinato territorio. La caratteristica peculiare di queste forme di assistenza sanitaria integrativa è che non possono applicare criteri di selezione degli iscritti: tutti i soggetti cui l’accordo collettivo è rivolto possono iscriversi al Fondo e
nessuno può essere escluso in relazione al proprio stato di salute. Gli unici limiti che eventualmente possono essere previsti sono i limiti di età all’ingresso.
- Rapporto tra Fondi Sanitari e Ssn: i fondi sanitari rappresentano la risposta al problema della sostenibilità del Ssn: ciò sia in termini di integrazioni delle prestazioni sia di sostegno alla spesa sanitaria pubblica, con un impatto economico inferiore sulle famiglie e sui conti dello Stato a quello proposto dalle assicurazioni. Lo Stato sostiene la sanità integrativa con una forma di finanziamento derivante da sgravi fiscali che favorisce e incentiva un patto sociale tra realtà del sistema economico-produttivo in cui ogni parte – sia il datore di lavoro che il lavoratore – destinano una fetta del reddito che generano a favore anche di coloro che non lavorano e delle categorie più svantaggiate. Il rapporto tra risorse versate a contributo dei fondi sanitari e il beneficio fiscale è almeno di 3 a 1 e il maggior contributo è a carico del datore di lavoro, a fronte di un contenuto impegno del lavoratore. A ciò si aggiunga che il presupposto dei fondi è la mutualità, per cui le risorse del fondo vanno a sostenere anche le prestazioni dei familiari non lavoratori e pensionati.
I fondi sanitari integrativi sono una realtà che opera per oltre 12 milioni di persone, nascono da una contrattazione nazionale che dura da anni, possono giocare un ruolo importante nel ridisegnare il welfare sanitario e sociale del prossimo futuro. Non è utile contrapporli al SSN quanto piuttosto interrogarsi sul ruolo da attribuire alle forme di assistenza sanitaria integrativa affinché possano più efficacemente supportare/colmare le aree di “debolezza” del SSN.
PERCHE’ CONVIENE ISCRIVERSI AD UN FONDO SANITARIO COMPLEMENTARE:
I fondi sanitari sono interessati a dare il meglio delle prestazioni ai propri iscrit ti e proprio per questo sono fortemente propensi a stipulare accordi di con venzione con il sistema pubblico, gli ospedali. In questo senso le risorse dei fondi sanitari potrebbero essere opportunamente indirizzate attraverso accordi pubblico (ospedali)-privato (fondi) a sostenere in parte la spesa sanitaria delle Regioni.
L’adesione ad un fondo sanitario integrativo consente di:
Ridurre al minimo la preoccupazione economica
- Un fondo sanitario integrativo prevede, dietro pagamento di una quota solitamente mensile, l’accesso ad un elenco di prestazioni indicate all’interno del piano sanitario.
- L’iscritto può usufruire dei servizi elencati dalla società che gestisce il fondo, ottenendo una copertura/rimborso totale o parziale dei costi da sostenere, sia in caso di accesso a strutture convenzionate private sia recandosi presso una struttura del servizio sanitario nazionale.
Ridurre la mobilità sanitaria:
- Individuare la struttura convenzionata più vicina a casa, in modo da facilitare gli spostamenti, e il medico – anch’egli convenzionato – che si ritiene più abile.
- Lo stress del viaggio, la lontananza da casa, sono tutti elementi che aumentano quella sensazione di ansia e di impotenza.
- La cosiddetta mobilità sanitaria rappresenta un grande problema per i pazienti e per i familiari, sia dal punto di vista organizzativo/economico sia emotivamente.
- Potersi rivolgere a strutture private convenzionate con il Fondo integrativo offre molte più possibilità di scelta all’iscritto, riducendo fortemente la necessità di spostarsi per ricevere le cure di cui ha bisogno.
Scavalcare le liste di attesa
Aderendo ad un fondo sanitario integrativo è possibile bypassare il problema, rivolgendosi a strutture convenzionate presso le quali fruire delle prestazioni di cui si ha bisogno.
- Molto spesso, infatti, e soprattutto nelle ASL più popolose, queste liste sono infinite e il paziente che necessita di cure e/o trattamenti non sempre può permettersi il lusso di aspettare.
- Di solito le strutture convenzionate sono numerose – e talvolta appartengono anche al Servizio Sanitario Nazionale – così come i centri diagnostici, i medici e gli operatori sanitari, consentendo al contraente dell’assicurazione sanitaria privata di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Ridurre i costi per l’accesso alle cure
- Un fondo sanitario integrativo prevede, dietro pagamento di una quota solitamente mensile, l’accesso ad un elenco di prestazioni indicate all’interno del piano sanitario.
- L’iscritto può usufruire dei servizi elencati dalla società che gestisce il fondo, ottenendo una copertura/rimborso totale o parziale dei costi da sostenere, sia in caso di accesso a strutture convenzionate private sia recandosi presso una struttura del servizio sanitario nazionale. In quest’ultimo caso, il fondo provvederà a rimborsare l’eventuale ticket pagato per quella prestazione specifica.
Benefit fiscali
- L’adesione ad un fondo sanitario privato comporta anche degli interessanti vantaggi fiscali.
- Dal punto di vista fiscale I’art. 51 Tuir (D.P.R. 917/86) stabilisce, infatti, che non concorrono a formare il reddito del dipendente i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ai suddetti enti per un importo non superiore complessivamente a € 3.615,20.
La possibilità di non sottovalutare più l’importanza della prevenzione.
L’iscrizione al Fondo sanitario consente una tutela integrale della propria salute ma anche una copertura delle spese di prevenzione e quelle conseguenti alla malattia e relative alla assistenza e recupero della propria salute.